LE NOVITÀ DELLA SETTIMANA
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Tra le principali novità normative si segnalano l’ok del MinAmbiente agli statuti di 15 Consorzi e sistemi autonomi aggiornati alle nuove regole sulla responsabilità estesa del produttore (Epr) ex Dlgs 152/2006; la revisione 2024 dei corrispettivi Anci-Conai per la raccolta e il conferimento degli imballaggi; il via libera alla conversione del Dl 181/2023 con novità per Raee fotovoltaici e biometano da rifiuti; il lancio di “Echa Chem”, la nuova banca dati Ue delle sostanze chimiche; l’attivazione della modalità telematica per la trasmissione delle domande di valutazione di impatto ambientale (Via) statale; il Piano strategico 2024 del Centro di coordinamento Raee; lo slittamento del termine per la prima dichiarazione “Cbam” relativa alle merci soggette al meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.
In cantiere, meritano menzione l’accordo raggiunto tra le Istituzioni Ue sulla nuova direttiva relativa al diritto alla riparazione dei prodotti (che comporta una minore produzione di rifiuti) e sulla revisione della disciplina riguardante il trattamento delle acque reflue urbane.
Ispra e MinAmbiente hanno diffuso un documento tecnico dal quale emerge l’esigenza di un coordinamento normativo fra danno ambientale e bonifica dei siti contaminati.
L’Arera ha avviato il procedimento finalizzato all’elaborazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa nel settore dei rifiuti urbani.
La Commissione europea ha segnalato il ritardo dell’Italia nel recepire gli aggiornamenti 2023 della normativa sullo scambio di quote di emissione di gas serra (Emission trading system Ue).
A livello regionale, spicca l’ok della Giunta della Calabria all’aggiornamento del Piano regionale sui rifiuti urbani. La Regione Marche ha approvato il Piano delle ispezioni ordinarie nelle installazioni soggette ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia). La Regione Liguria ha pubblicato un bando di incentivi per la “circolarità” delle piccole e medie imprese.
A livello di Giurisprudenza, si segnalano due sentenze con le quali la Corte di Cassazione, in tema di sicurezza sul lavoro, ha ribadito gli obblighi di controllo “effettivo” sul rischio interferenziale e l’ampio regime di responsabilità nel caso di attrezzature non conformi alla normativa antinfortunistica.
Il Consiglio di Stato ha affermato la legittimità del provvedimento di Via che indica una durata maggiore rispetto alla durata minima (di 5 anni) stabilita dal Dlgs 152/2006.
Il Tar dell’Emilia-Romagna, infine, ha ricordato che ai fini dell’esclusione dalla Tari, spetta al contribuente provare che sulle superfici tassabili sono stati prodotti esclusivamente imballaggi terziari.
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Imballaggi: l'incomprensibile penna ideologica europea e lo smarrimento nazionale >>>
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Il "recupero diretto" e la procedura ex articolo 216, comma 8‐septies, "Codice ambientale". Il gemello diverso dell'end of waste
L'articolo 216, comma 8-septies, Dlgs 152/2006 prevede una procedura molto semplificata per l'accesso al regime agevolato ivi previsto. Si tratta di un caso particolare che consente di alimentare direttamente i rifiuti agli impianti industriali in sostituzione e accanto alle materie prime. Il tutto, nel rispetto di alcune condizioni il cui rispetto, tuttavia, è sicuramente più complesso di quanto appaia. In questa sede, prendendo spunto dalla risposta del 17 novembre 2023 fornita dal Mase ad apposito interpello che, sul punto, si condivide, ci si sofferma sul perché non si applica la disciplina dell'end of waste ad un processo produttivo che utilizza rifiuti in sostituzione delle materie prime e il cui scopo non è ottenere un end of waste, bensì un vero e proprio prodotto finale. Inoltre, dopo aver esaminato la specificità del recupero diretto e aver dimostrato la sua "antica" presenza nell'ordinamento positivo (anche europeo), si conduce un'indagine in ordine a quali sono le condizioni che realmente legittimano il ricorso alla procedura semplificata di cui in argomento. Quanto all'Aia, le condizioni ravvisate nel presente articolo si discostano motivatamente dal parere del Ministero. >>>
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In evidenza sul numero 324 di febbraio 2024
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- Pasquale Fimiani sulle violazioni in materia di gestione degli impianti di depurazione e trattamento delle acque reflue;
- Stefania Pallotta e le sanzioni in materia di Rentri;
- la gestione dei materiali di riporto nei siti oggetto di bonifica analizzata da Loredana Musmeci;
- le novità ambientali di fine anno;
- i Quesiti risolti
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Milano, 2 febbraio 2024
Servizio idrico, unica Ato regionale è legittima La Regione che decide di organizzare il servizio idrico integrato su base regionale tramite un unico Ambito territoriale ottimale è in linea con il quadro regolatorio nazionale del Dlgs 152/2006. (Francesco Petrucci) >>>
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Milano, 30 gennaio 2024
Acque reflue urbane, intesa Ue su revisione disciplina
Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di direttiva che estende gli obblighi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane a partire dal 2035. (Alessandro Geremei) >>>
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Milano, 29 gennaio 2024
Emission trading system Ue, Italia in ritardo La Commissione europea ha segnalato il 24 gennaio 2024 il ritardo dell'Italia nel recepimento degli aggiornamenti 2023 della normativa sullo scambio di quote di emissione di gas serra (Emission trading system Ue). (Francesco Petrucci) >>>
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DANNO AMBIENTALE E BONIFICHE
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Milano, 1 febbraio 2024
Danno ambientale e bonifiche, auspicato coordinamento normativo Dal documento Ispra/Mase sul danno ambientale diffuso il 30/1/2024 emerge l'esigenza di un intervento legislativo che garantisca un efficace coordinamento fra la Parte VI e il Titolo V della Parte IV del Dlgs 152/2006. (Alessandro Geremei) >>>
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